Zebra
Un uomo senza tradizioni è come una zebra senza striscie.
Proverbio Africano
L’ESPERIENZA
Mi piacciono tantissimo le zebre. Lo so che lo dico per tutti gli animali, ma non ci posso fare nulla: amo immensamente la savana.
Durante i miei safari ne incontro sempre tantissime.
Quotidianamente le zebre si riuniscono intorno alle pozze d’acqua per abbeverarsi offrendo l’opportunità di osservare il loro comportamento sociale.
Infatti un giorno ho visto qualche zebra mordere e scalciare in vivaci schermaglie e il ranger mi ha spiegato che in ogni gruppo c’è uno stallone dominante che guida il suo harem femminile con i puledri, e i maschi rivali cercano di farsi valere proprio mordendo e scalciando.
Quando lo stallone viene sostituito da un altro maschio, l’harem rimane intatto.
Durante lo spostamento del gruppo di zebre, gli stalloni solitamente rimangono nella parte posteriore del gruppo stesso per avere il controllo sul movimento.
Quando ho visto la grande migrazione dal Serengeti in Tanzania al Masai Mara in Kenya ho visto tante zebre nelle numerosissime mandrie di gnu.
Infatti questi animali spesso formano branchi misti con altri mammiferi, come gnu e giraffe, che così ottengono protezione dai predatori proprio grazie alla prontezza delle zebre.
Le zebre con i giovani puledri evitano predatori come le iene formando un cerchio attorno alla madre e ai giovani piuttosto che scappare.
Uno stallone attacca iene e cani selvatici quando il suo harem è minacciato.
A meno che le iene non cacciano in grandi gruppi, i loro attacchi alle zebre spesso non hanno successo.
Il ranger mi ha raccontato una curiosità molto carina: anche se raramente, però possono capitare casi in cui una zebra si accoppia con un mulo.
Da questo simpatico incrocio nasce lo zonkie che avrà parti del corpo del colore del mulo e altre parti a striscie.
LA ZEBRA
La zebra è un animale africano per eccellenza.
Esistono tre specie, di cui la zebra di pianura è la più comune ed è largamente diffusa in Tanzania.
Le zebre sono molto socievoli, si incontrano spesso in gruppi o mandrie più grandi e quasi sempre si associano alle numerose mandrie di gnu durante la grande migrazione alla ricerca di pascoli freschi e acqua.
Questi animali si trovano sia in ampie savane aperte (per esempio il Serengeti regala spettacolari avvistamenti) sia in altri habitat come cespugli e boschi (anche la Selous e gli altri parchi regalano ottimi incontri).
Il loro mantello a strisce bianche e nere è stato a lungo oggetto di perplessità da parte degli scienziati: tre ipotesi sono che le strisce possono funzionare come mimetismo, come deterrente per gli insetti e per abbagliare i predatori, come per esempio i leoni, quando inseguono le zebre stesse.
Secondo alcuni studi, le strisce della zebra interrompono il modello orizzontale della luce polarizzata riflessa dalle superfici scure che normalmente attrarrebbe i moscerini.
Questa caratteristica è molto utile per contrastare la malattia del sonno portata dalla mosca tse-tse.
Quando mangia, la zebra raccoglie l’erba usando labbra flessibili e staccandola con potenti denti incisivi.
Gli zoccoli delle zebre permettono migrazioni veloci percorse anche su lunghe distanze.
Tutte le zebre sono animali dalla pelle scura. Le strisce derivano dai melanociti (cellule specifiche della pelle) che determinano in modo selettivo la pigmentazione del pelo.
Queste cellule producono la melanina in alcuni tra i peli in crescita di questi animali. Per questo motivo, i peli con melanina sono neri mentre quelli senza sono bianchi.
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Laura Romeo
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